L’emiciclo all’Arenaccia, ex tiro a segno e stazione dei vigili del fuoco. È un edificio storico ubicato in via Arenaccia a Napoli, in una piazzetta semicircolare che dagli anni 80 prende il nome di Largo Cilenti. 

I terreni circostanti alla piazzetta definita “Arenaccia” erano occupati in epoca Borbonica dal “Real semenzaio forestale”, e furono comprati dalla Provincia per farne il tiro a segno provinciale (1). Nel 1870 venne costruita la palazzina a forma di emiciclo e ci fu un’inaugurazione speciale:

“Questo tiro a segno ebbe la fortuna di essere inaugurato da Vittorio Emanuele che Vi prese parte tirando il primo colpo che da tiratore che era andò al segno. E quando fu inaugurato? Alla vigilia della partenza di Vittorio Emanuele per Roma, quando egli andò a prendere possesso di Roma capitale d’Italia. (Onorevole Gennaro Di San Donato, atti parlamentari della camera dei deputati, legislatura XVI prima sessione, tornata del 14 gennaio 1887)” (2)

Costruito nel 1871 dall’amministrazione provinciale, con la soppressione dei tiri a segno provinciali in favore dell’istituzione del tiro a segno Nazionale, lo stabile ed i terreni circostanti vennero messi in vendita a privati tramite asta pubblica. Dal bando di vendita all’asta ripreso dalla gazzetta ufficiale del Regno d’Italia del 27 novembre 1894 si legge:

“.. l’amministrazione provinciale mette in vendita il fabbricato e terreno annesso che costituivano il locale già adibito per tiro a segno provinciale; Il terreno proviene per acquisto fatto nel 1870; Ia vendita avrà luogo a pubblici incanti… e sarà fatto in un sol lotto, che comprende fabbricato e terreno; Per essere ammessi alla gara ciascun concorrente dovrà prestare una cauzione provvisoria di L. 5000 da restituire termine esperimento. L’edificio del Tiro a segno, costruito dall’amministrazione provinciale nel 1871, ha il suo fronte ad emiciclo, ed il suo ingresso nella via Arenaccia in vicinanza del Ponte del Trivio…si compone del pianterreno e di un piano superiore, che si estende non solo nella parte centrale accessibile da scala; il pianterreno è formato da due portici, di una sala grande e di sei compresi, oltre una tettoia ed altri locali accessori. Il piano superiore è formato da una grande sala da due stanzette con accessi a due terrazzi laterali. La copertura di detto primo piano è a lastrico a cielo coperto di asfalto. Il terreno ha la forma allungata ed ha la lunghezza massima di metri 390 circa e la larghezza massima di m. l00 circa. Confina verso Ovest col muro di cinta in parte circolare che delimita la pubblica piazza e con l’edificio stesso, verso Sud con la strada comunale di Santa Maria del Pianto, verso Nord prima col muro di cinta della tranvia provinciale, indi col muro a secco, che sostiene una zona di terreno già appartenente ad Afan Da Rivera, ed ora di proprietà della Società dei Tramway. Nel terreno trovasi un muro longitudinale ed altri trasversali che servivano per la garanzia del tiro. Il prezzo pel quale dovrà procedersi all’acquisto è di Lire 211750,20, complessivamente pel fabbricato e terreno. La Provincia cede tutti i suoi diritti sul detto fondo, restando a carico dell’acquirente tutte lo servitù, quel che riguarda il sottosuolo, come cave, acquedotti, corsi, escavazioni ecc, per il discarico del canale di Carmignano, che trovasi in detta località.” (3)

Dopo la soppressione del tiro a segno provinciale, l’emiciclo fu sede della casa automobilistica Francese Darracq, che ceduta ad un ingegnere Napoletano divenne ALFA Romeo. 

Nel 1906 l’imprenditore Francese Pierre Alexander Darracq, costruttore di automobili, decise di sfruttare il nascente mercato automobilistico Italiano fondando a Napoli una sua filiale, così eludendo i costi di dogana nella distribuzione delle sue auto in Italia. Scelse Napoli per via di alcuni incentivi volti all’incremento delle industrie nel mezzogiorno d’Italia. La Società Italiana Automobili Darracq fu costituita a Napoli il 6 Febbraio del 1906 e l’emiciclo dell’Arenaccia ne divenne sede legale, mentre gli attigui capannoni sarebbero serviti come fabbrica di montaggio. A causa della lontananza di Napoli dalla Francia, da dove arrivava il materiale di assemblaggio delle Auto, e per via di altri motivi sempre legati alla posizione geografica poco convenevole per la distribuzione, la ditta si trasferì a Milano nel quartiere Portello. La Darracq fallita nel 1910 fu prelevata da imprenditori Lombardi ed in particolar modo dall’ingegnere Napoletano Nicola Romeo, divenendo “de facto” la mitica ALFA Romeo. Questa storia riportata ufficialmente dalla stessa ALFA Romeo, fa dell’emiciclo un luogo simbolico importante per la storia dell’industria automobilistica Italiana. (4) 

Dopo l’esperienza Darracq terminata a Napoli non oltre il 1909, l’emiciclo e gli stabili divennero la Fabbrica Italiana Cavi Elettrici (F.I.C.E.) di Ernesto Lancellotti, industriale Napoletano di larghe vedute noto nell’ambiente delle costruzioni edili e nel campo elettrotecnico di inizio 900. Negli stabilimenti si producevano componenti elettrici e cavi in gomma che venivano impiegati in vari settori, tra cui quello automobilistico e navale. Ernesto Lancellotti vendette in seguito le sue fabbriche che furono assorbite dalla tutt’ora esistente Pirelli. (5)

L’emiciclo posizionato in una arteria principale che è via Arenaccia, è stato per moltissimi anni punto di riferimento e centro di snodo di molte linee Tram, dai tempi in cui ancora erano trainati dai cavalli fino ai “Papuncielli” degli anni 70. Alla fine della sua storia, per ben 50 anni, dagli anni 60 fino al 2016, fu il centro di distaccamento Orientale dei vigili del Fuoco di Napoli. Venne chiuso perché in stato fatiscente e fuori dalla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, non più idoneo ad ospitare i vigili del fuoco e di conseguenza abbandonato. Per moltissimi anni ospitò la sede della colonna mobile di Protezione Civile, operativa in casi di emergenza straordinaria come terremoti e alluvioni. Vi era anche la sede del gruppo sportivo delle Fiamme Rosse. Ad oggi l’emiciclo vanta più di 150 anni di storia. (C.Lucci)

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NOTE

(1)Flora medica della provincia di Napoli compilata da G.A. Pasquale e G. Avellino. Napoli 1841. Si riporta il Real Semenzaio nei pressi della strada del Campo. 

Negli atti della deputazione provinciale di Napoli anno 1870 si annoverano l’esproprio ed i lavori da effettuarsi al semenzaio forestale, prelevato per costruire il tiro a segno. 

(2)Onorevole Gennaro Di San Donato, atti parlamentari della camera dei deputati, legislatura XVI prima sessione, tornata del 14 gennaio 1887. Viene discussa la soppressione dei tiri a segno provinciali in favore dell’istituzione del tiro a segno Nazionale. L’onorevole fa risalire l’inaugurazione del tiro a segno alla presenza di Vittorio Emanuele “17 o 18 anni orsono” dal Gennaio del 1887, alla vigilia della presa di Roma. L’edificio era in procinto di essere costruito. 

(3) Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia del 27 novembre 1894. Avviso d’incanti per la vendita del tiro a segno. Deputazione provinciale di Napoli. A firma del segretario capo E. Guarini. Si riportano informazioni sullo stato dell’emiciclo e dei terreni attigui messi in vendita. 

(4) Dal sito ufficiale di A.L.F.A Romeo, nella sezione “storia” si confermano le origini della casa automobilistica con la Darracq di Napoli: “Nel 1906 a Napoli viene fondata la Società Italiana Automobili Darracq… La necessità di uno stabilimento attrezzato costringe l’azienda a trasferirsi a Milano, al Portello. Il 24 giugno 1910 nasce A.L.F.A. fondata dagli stessi investitori della vecchia Darracq.”

(5)Ernesto Lancellotti fu un imprenditore Napoletano presidente della SPEME (Società Partenopea Edilizia Moderna Economica). “Ernesto Lancellotti, veniva da Siena, aprì uno stabilimento per cavi sottomarini ad Arco Felice. Li vendette, in seguito, a Leopoldo Pirelli e comprò la collina di Posillipo, un’immensità che poi ha lottizzato molto bene.” Da un articolo di Repubblica del 7 aprile 2008 – Cantieri di Baia il lusso a emissioni zero.